mercoledì 24 luglio 2013

Recensione di Kaze Tachinu (1- prime impressioni, no spoiler)



Miyazaki fa centro ancora una volta. Kaze Tachinu (Si alza il vento, dalla poesia di Valéry), è uno splendido film, onirico, dai tempi dilatati, lunghi dialoghi e lunghi silenzi. E' un film per adulti, o quantomeno non per bambini,  iperrealista nella ricostruzione di luoghi esterni ed interni.  Fondali e scenografie colpiscono per i colori brillanti, vividi, animazioni mozzafiato che centellinano gli effetti del computer rendendoli praticamente invisibili. Il film è per lo più in 2D, disegnato tutto a mano, ma colorato e "renderizzato" al computer con l'italianissimo software Toonz.  
Miyazaki torna sui suoi amati aerei, protagonisti della maggior parte delle sue avventure, da Nausicaa, a Laputa ma soprattutto a Porco Rosso, di cui il film può considerarsi per  molti versi la logica controparte.
Se il protagonista di Porco Rosso  era il pilota italiano Marco Pagot (omonimo dell'animatore italiano), il protagonita in Kaze Tachinu è (spoiler debole) è Jirou Horikoshi, con la voce - un po' fredda ma forse adatta al personaggio - di Hideaki Anno, creatore di Nadia ed Evangelion.(Altro debole spoiler:) Horikoshi  è il geniale  progettista del formidabile caccia "Zero", flagello dei cieli nella Guerra del Pacifico da Pearl Harbor in poi.  Horikoshi si confronta con un altro geniale e da noi poco conosciuto ingegnere italiano, Giovanni Caproni.

Jiro Horikoshi.jpg
 Jiro Horikoshi dal vivo (sopra)
e inversione
animata (sotto)
Il film si basa sull'omonimo manga di Miyazaki e in parte su un racconto di Tatsuo Hori. Per tutta la durata della pellicola, il Maestro si cimenta - interrogando se stesso ed il pubblico - con la domanda: "E' possibile progettare aerei e macchine da guerra senza tener conto dell'uso bellico e distruttivo che ne sarà fatto?" 


1 - continua  qui (con la recensione tecnica)




Si ringrazia Studio Ghibli ed in particolare Shun Iwasawa



venerdì 19 luglio 2013

Frutta, Verdura ed Eroi di Fukushima

Test del cibo in un punto vendita della coop. 
Lo spettrometro si trova alla destra della foto,
il cibo viene inserito nel cassetto di cu si vede
la maniglia. I risultati delle analisi sono stampati
e consegnati ai clienti. Il negozio vende per lo più cibo
prodotto nella regione di Fukushima. 
A giudicare dal numero di clienti, l'impressione è che
l'iniziativa abbia un buon successo.
Il punto vendita si trova in una zona distrutta dallo tsunami,
in prossimità di Minamisoma. (Impressionante l'ampia distanza
che ci separava dal mare)  da qui.
Frutta e verdura
In questi giorni circolano - sulla stampa italiana - immagini di pomodori e verdure  mutanti, senza alcun riferimento a modalità e circostanze della raccolta o confronti con il resto del raccolto. 
Vale la pena dire che la stampa giapponese (allineata o no che sia) non riporta minimamente l'evento.
Inoltre nella visita  nella regione di Fukushima (gennaio 2013) ho avuto modo di consttare di persona che  la voglia di ricominciare a coltivare  e vendere prodotti del suolo è molto forte. Il problema non è nelle radiazioni, dato che il cibo è  controllato dal non solo governo, ma  anche dalle coop locali, dalle scuole ed asili e anche nei supermercati (inoltre la soglia delle radiazioni è 100 Bq/kg, inferiore ai soliti 125 Bq/kg di potassio 40 presente nelle banane). Il problema è economico: tutti i controlli e test non possono togliere il "marchio dell'infamia"a tutti i prodotti della regione (e di quelle limitrofe). 

Super-eroi

Masao Yoshida (da qui)

Lo scorso 9 luglio è deceduto l'ex direttore della centrale nucleare di Fukushima, Masao Yoshida. 

L'ingegnere nucleare ha perso la sua battaglia contro il cancro all'esofago, di cui fu data notizia pubblica nel dicembre 2011. E' impossibile che abbia contratto il tumore come effetto diretto delle radiazioni (dosi troppo basse, troppo poco tempo tra l'irraggiamento e l'insorgenza della malattia).
E' invece molto probabile che lo stress seguito all'incidente ai reattori della centrale ne abbia causato il male. Anche lui si va quindi ad aggiungere ai morti indiretti dell'incidente, tralasciati da chi cerca il sensazionalismo del "morto radioattivo".
Pochi come l'ingegner Yoshida si possono fregiare del termine "eroe" (per quello che vale), dato che non solo ha mantenuto la calma e riuscito a mantenere sotto controllo tre reattori nucleari in condizioni impossibili, impedendo che i danni fossero enormemente più gravi, ma ha anche disobbedendo alla direzione della TEPCO e al governo che gli aveva ordinato di cessare il raffreddamento esterno dei reattori. Qui una sua intervista in giapponese, in cui - tra l'altro - si scusa di aver causato l'incidente. 
Anche se lentamente e in ritardo, la stampa giapponese si è accorta del suo valore e del suo impegno nel tener sotto controllo la centrale dopo lo tsunami del marzo 2011.