martedì 8 novembre 2011

Astronavi di una realtà abbandonata: (2) il vero progetto Orione

Come accennato in un post precedente il progetto Orione (Orion Multi-Purpose Crew Vehicle) è una capsula in fase di sviluppo  dalla Lockheed Martin per conto della NASA. E' più grande  di quella dell'Apollo ma concettualmente simile a quella utilizzate nelle missioni lunari di quaranta anni fa. Dovrebbe essere in grado di mandare di nuovo astronauti nello spazio non prima del 2016.

Scopo ed obiettivi di questo progetto del costo di svariati miliardi di dollari  sono una debole eco dell'originale progetto Orione, avente come obiettivo la realizzazione di un razzo a propulsione nucleare in grado di raggiungere Marte in due settimane e Plutone in un anno.
Frontespizio del rapporto del  progetto Orione,
NASA-
General  Atomics,  1964


L'idea è semplice quanto efficace: si tratta di far esplodere un serie di  piccole bombe a fissione  ed sfruttare l'onda d'urto per accelerare l'astronave. La propulsione nucleare  è in grado di fornire una spinta migliaia di volte più efficiente dei propulsori chimici. Lo schema del veicolo è concettualmente molto semplice: in cima è posta la sezione abitata, del diametro di 40-50 metri ed alto altrettanto. La coda  del veicolo è composta da un grande disco in grado di assorbire la spinta delle esplosioni e schermare equipaggiamento ed astronauti. Le due sezioni sono unite da una serie di pistoni per assorbire e ridistribuire gradualmente lo shock dell'esplosione.


Il progetto - che ebbe inizio nel 1958 sotto la direzione del fisico nucleare Ted Taylor - annoverava nel team ricercatori del calibro di Freeman Dyson.

In quegli anni  avevano ancora luogo  i test nucleari nell'atmosfera: nel corso di questi fu provato che  piastre di metallo opportunamente sagomate, ricoperte di grafite e protette da un sottile strato d'olio potessero resistere all'esplosione nucleare e riuscire ad raggiungere la velocità di fuga dal nostro pianeta. Una navicella potrebbe essere lanciata direttamente dalla superficie del nostro pianeta o assemblata in orbita con mezzi convenzionali prima di partire per una missione interplanetaria sotto la spinta nucleare.

Schema del un veicolo interplanetario a propulsione nucleare proposto dalla General Atomics


Il progetto fu cancellato nella prima metà degli anni sessanta, quando furono proibiti tutti i test nucleari nell'atmosfera. Nonostante sia passato quasi mezzo secolo,   Orione rimane l'unico sistema per una vera esplorazione del sistema solare e interstellare, riuscendo teoricamente a raggiungere qualche percento della velocità della luce.

Per approfondire:

Project Orion:
The True Story of the Atomic Spaceship,
George Dyson
The Curve of Binding Energy:
A Journey Into
the Awesome and Alarming
 World of Theodore B. Taylor
 

John McPhee 

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